La sala era affollata per il 90% da vittime dell’amianto, come ha affermato l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA che conta quindicimila iscritti in tutta Italia e una sede anche in città, oltre ad altre in tutta la regione Campania.
‘Solo un sistema pubblico di smaltimento può tenere lontane le grinfie della camorra’, è questa la conclusione a cui si è giunti durante i lavori del convegno di sabato 25 febbraio Il cuore di amianto della Campania organizzato dall’Osservatorio nazionale amianto al Maschio Angioino di Napoli.
Nel corso del Convegno l’avvocato Bonanni e gli esperti del settore hanno tracciato il punto sulla situazione dell’amianto nella regione e a Napoli, soffermandosi in particolare sulla condizione di alcuni focolai allarmanti, come l’amianto ancora stoccato a Bagnoli, la tragedia dei lavoratori delle Ferrovie, del comparto navale e quello, drammatico, dei vigili del fuoco.
All’incontro ha partecipato anche Costantino Saporito, portavoce dell’Usb nazionale dei vigili del fuoco che ha puntato l’attenzione sulla totale assenza di monitoraggio e dunque di sicurezza di questo importante Corpo dello Stato. “Operiamo laddove tutti fuggono – ha detto – e non sappiamo mai a cosa andiamo incontro. Abbiamo respirato la diossina della terra dei fuochi, i veleni delle discariche abusive, spesso senza dispositivi di protezione, quasi sempre senza neanche sapere cosa stiamo respirando».
Di grande interesse è stato l’intervento del vicesindaco di Napoli e Assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice che ha sottolineato come il Comune di Napoli sarà interlocutore dell’Associazione presieduta da Bonanni e che si impegnerà a costituirsi parte civile nei procedimenti che si stanno per aprire.
Del Giudice ha fatto notare che oggi le uniche ditte ad avere la liquidità necessaria per poter affrontare un corretto processo di smaltimento sistematico dell’amianto sono quelle private e colluse con la camorra: “Bisogna assolutamente creare un sistema pubblico di smaltimento. Altrimenti accadrà che affideremo i lavori ad aziende colluse che faranno quello che hanno fatto fino ad oggi con i rifiuti tossici provenienti dal nord, sotterrandoli sotto quella che conosciamo come terra dei fuochi”. Bonanni ha proposto il vicesindaco come socio onorario dell’Ona Napoli auspicando una “collaborazione con l’Istituzione che tanto può per le bonifiche e per il monitoraggio sanitario e del patrimonio edilizio che contiene amianto”.
Diverse sono state le testimonianze che si sono susseguite nel corso del Convegno, come quella della coordinatrice Ona Campania, vedova di un vigile del fuoco e di altre vittime, tra lavoratori delle Poste e parenti di personale di ditte di manutenzione degli aerei Alitalia, ora deceduti.
di Monica Guido