non c'è libertà senza passione!

di Patrizia Ugolini*

foto di Teresa Mancini

foto di Teresa Mancini

Si fa spesso un gran parlare di malattie e farmaci utili per fronteggiarle, ma la quotidianità è fatta anche di piccole cose da indirizzare quanto più possibile verso uno stato di benessere psico-fisico.

Tra le più semplici regole del vivere di ogni giorno, più che ricorrere freneticamente ai farmaci anche quando essi non siano veramente necessari, potrebbe essere di aiuto un po’ di buon senso…in pillole!

Ad esempio, come tutti sanno ma pochi mettono in pratica, è bene provvedere ad alimentarsi il più possibile in modo sano, privilegiando frutta e verdure fresche soprattutto crude, proteine più vegetali che animali, comunque da alternare tra loro, diminuire al massimo latte, latticini e zucchero bianco, assumere carboidrati soprattutto integrali o con poco glutine, mangiare a orari stabiliti, masticare a lungo e con calma, senza riempire troppo lo stomaco, e soprattutto in compagnia di persone con cui scambiare due chiacchiere piacevoli, rimandando ad altri momenti le eventuali tensioni.

Bere molto durante la giornata, ed eseguire esercizio fisico per almeno 20 minuti.

Riuscire a trovare un po’ di tempo per pensare a se stessi, e a come sarebbe possibile modificare ciò che desta preoccupazione, per evitare sia l’ansia di anticipo (che consiste nell’immaginare, prima che avvenga, un fatto come catastrofico, generando con ciò agitazione prima del tempo), sia lo stress del momento. Pensare cioè alla risoluzione possibile e positiva, tenendo in considerazione e riconoscendo, le proprie capacità.

Coltivare con gioia e sensibilità relazioni familiari e sociali, sorridendo quanto più possibile a se stessi e agli altri.

Fare un elenco giornaliero delle cose da fare, stabilendo delle priorità, e rimandando al giorno dopo e senza ansia ciò che proprio non ci sarebbe né il tempo né la necessità reale o mentale di fare, se non a costo di sentirsi sopraffatti dagli impegni.

Fare ogni tanto una serie di respiri profondi, inspirando con il naso, fermando per due secondi il respiro ed espirando dalla bocca (soprattutto muovendo l’addome più che il torace, come avviene invece nella respirazione superficiale, che tra l’altro mantiene l’ansia), con nessun altro fine di osservare il respiro, ad occhi chiusi e in uno stato totalmente rilassato.

Rallentare con molta cura il ritmo, cominciando dal linguaggio e dai gesti, affinché la postura trasmetta alla mente che c’è tempo per ogni cosa, calmi il turbinio dei pensieri, e l’agitazione conseguente.

A fine giornata ripensare alle ore trascorse, lasciarle andare, e provare ad immaginare come si sarebbe voluto che fossero andate le cose, per arrivare al sonno con una buona giornata trascorsa, se non altro nella mente, che poi trasmette a tutte le cellule del corpo, attraverso la immissione di molecole biologiche, anche questa desiderata possibilità.

Al risveglio mattutino, fare allo stesso modo, immaginando la giornata come si vorrebbe trascorrerla, anche per quanto riguarda la soluzione di eventuali problemi (da immaginare possibile, nelle nostre mani), in modo da iniziarla con uno stato d’animo più lieto, predisposto e potenziante.

Per la mente, queste visualizzazioni sono un ottimo input: gli si dà una direzione, un obiettivo. Senza dei quali, essa procede spesso in modo caotico, con conseguente indebolimento delle enormi risorse fisiche e mentali, che sono presenti in ognuno di noi.

*medico, psicoterapeuta, omeopata e floriterapeuta