non c'è libertà senza passione!

Messaggero Veneto – 26 giugno 2008 pagina 10 sezione: UDINEPALMANOVA.

di Monica DelMondo

foto di Teresa Mancini

Per i ragazzi che hanno frequentato la terza classe della Zorutti di Palmanova si è tenuta, verso la fine dell’anno scolastico, una lezione davvero particolare: due ore intense affidate ai ricordi di chi, ragazzina, visse sulla propria pelle i fatti che accaddero a Palmanova negli ultimi anni della seconda guerra mondiale.La città fortezza ospitò infatti il centro di repressione destinato ai partigiani catturati e ai civili sospettati di appoggiarli. La città visse quindi momenti difficili, di grande tensione tra la stessa popolazione, di sospetti, di delazioni. Rivivere questo clima, attraverso i ricordi di una ragazzina che allora aveva quasi la loro età, è stata sicuramente per gli studenti una lezione di storia diversa e particolarmente toccante. I ragazzi infatti si sono potuti fare un’idea di quegli anni difficili attraverso la memoria di Lucia Nardo, palmarina, che visse giovanissima l’esperienza di essere sfollata presso alcuni parenti per ragioni di sicurezza (le voci dicevano che la città sarebbe stata bombardata), della prigionia di entrambi i genitori alla caserma Piave, della deportazione in Germania del padre, il maggiore Vittorio Nardo, delle possibilità di vendetta, della solidarietà di mons. Merlino, ecc. A di là del valore storico della sua testimonianza, Lucia Nardo ha saputo intrecciare le vicende politiche e i fatti bellici di quegli anni con la vita quotidiana di una famiglia e di una città, con le vicende scolastiche, con le abitudini di un epoca. Ha parlato dei suoi ricordi della dichiarazione di guerra, di quando gli venne comunicata (mentre era all’oratorio) la notizia della morte del padre, della figura del padre, dei suoi rapporti con il fascismo e di come successivamente ne prese le distanze.Ha ricordato il giuramento prestato in prima elementare, il riassunto de “Le mie prigioni” portato all’esame di ammissione alle scuole medie, il sabato fascista, i fatti dell’8 settembre, le caserme prese d’assalto, ecc. Pur non evitando doverosi distinguo, non ha diviso il mondo in categorie assolute di bene e male, buoni e cattivi, ha fatto appello agli alti ideali della giustizia, della libertà e del dialogo costante tra le persone.