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Ma vuoi vedere che dietro le gaffe ad oltranza del sindaco di Roma Marino c’è una strategia mediatica?

La dietrologia è una materia molto in voga nel nostro paese e c’è sempre chi su ogni fatto o situazione pensa a cosa ci possa essere dietro. Siamo fatti così noi italiani, proviamo sempre ad interrogarci sul possibile <<lato B>> degli eventi. E quale potrebbe essere l’idea nascosta relativa ai comportamenti inusuali del sindaco di Roma Capitale? Essere presente sulla stampa, non solo nazionale, in tutti i modi possibili – figuracce comprese – non per vanità personale, ma per necessità istituzionale: bisogna far dimenticare all’intero mondo la brutta storia di Mafia Capitale.  Un pensiero nobile che giustificherebbe il ridicolo e il patetico che Marino con disinvoltura si tira addosso. Ai tempi del possibile scioglimento del Comune di Roma per mafia lui, il sindaco chirurgo,  era in un’altra parte del mondo per le <<meritate>> ferie estive. Possibile? Per far parlare i media del suo gesto inqualificabile, che nemmeno un fanciullino si sarebbe mai sognato di attuare in un momento così topico per la vita dell’Amministrazione comunale romana. Uno stratagemma per spostare l’attenzione da una situazione drammatica ad una frivola?

Impettito, con fascia tricolore, segue il Santo Padre nel suo ultimo spostamento in America. Sorride, il sindaco Marino, e prova a stringere le mani a tutti quelli che può.  Pare voglia dire: “Ringraziatemi. Io sono il primo cittadino del Comune dove stabilmente risiede il signore vestito di bianco, detto Papa, che oggi è qui da voi. Non potevo non accompagnarlo in questo viaggio storico”.

Quando i giornalisti hanno domandato al signore vestito di bianco, nel viaggio di ritorno in aereo a Roma Capitale, se il sindaco fosse stato da lui invitato nel viaggio apostolico, la risposta è stata un secco no. Il misericordioso e pazientissimo Papa Francesco con Ignazio Marino, che porta anche il nome del fondatore della Compagnia di Gesù, Sant’Ignazio di Loyola,  la pazienza l’ha persa proprio, segno che la strategia di Marino anche stavolta ha funzionato: far parlare di sé i media.  Non era mai capitato, per lo meno a memoria di chi scrive, che un Santo Padre pubblicamente e in modo visibilmente incavolato prendesse di mira un comune mortale, anche se sindaco. Ma la storia con il Papa venuto “dall’altra parte del mondo” non finisce qui. Intervistato dal giornalista napoletano Franco Di Mare ad Uno Mattina sull’incavolatura del Servo dei Servi di Dio, Papa Francesco, il sindaco chirurgo invece di ricucire la ferita, l’allarga. Non per niente si mette nei panni del Papa e… pontifica: se fosse stato lui al posto del pontefice avrebbe glissato quella domanda, anzi avrebbe redarguito benevolmente il giornalista che l’aveva fatta, perché difronte a quel viaggio storico non ci si poteva soffermare su banalità. Logica stringente quella di Marino che però lascia uno spazio aperto: se un sant’uomo come Francesco s’incavola è perché se proprio rotto…., tutto merito del sindaco di Roma e della sua strategia d’immagine.

La lunga storia delle gaffe mariniane non finisce qui. C’è la risposta che il primo cittadino dà da esperto ad una signora che lo contesta invitandola a far funzionare l’unico neutrone che ha in testa. Eppoi, in un comizio, riferendosi all’opposizione di destra, afferma senza batter ciglio: <<Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È la che devono andare!>>. Gianni Alemanno, suo predecessore, che non è assolutamente uno stinco di santo, lo querela. Storia a parte è quella con il prefetto Gabrielli che, per volontà del governo, lo affiancherà nella gestione del prossimo Giubileo. Volendo fare lo spiritoso  nel suo intervento, in un’affolltata riunione dove c’è anche il prefetto di Roma, lo definisce “la sua badante”. Sempre su Gabrielli, quando si ipotizzava che il governo lo avesse nominato Commissario per il Giubileo, interrogato dai giornalisti l’inneffabile Sindaco così risponde: <<Come sapete non leggo i giornali, a casa li usiamo per incartare il pesce e le uova>>.

La storia dei rimborsi irregolari che gli contestano i grillini è seria è conviene al Sindaco – che ha sbandierato la sua onestà non solo intellettuale in tutti i modi possibili – di fare chiarezza, lasciando da parte le sue improbabili strategie mediatiche.

di Elia Fiorillo