non c'è libertà senza passione!

di Noemi Mancini

 

Due i sondaggi commissionati da Cera di Cupra e realizzati da Astra Ricerche, di cui da pochi giorni si hanno i risultati. Il primo, è stato effettuato a fine 2009 attraverso 1.008 interviste CAWI (Computer Aided Web Interviewing) a un campione rappresentativo della popolazione italiana; il secondo effettuato lo scorso febbraio attraverso 566 interviste CAWI  a un campione di giornalisti e professionisti della comunicazione.

La prima indagine demoscopica ha cercato di rispondere alle domande:

Come vorrebbero essere rappresentate le donne italiane? Quale immagine dell’universo femminile dovrebbe essere trasmessa dalla pubblicità e dai mass media? E qual è il racconto che di esse viene in realtà fatto dalla pubblicità e dai mezzi di comunicazione di massa (i quotidiani, i periodici, l’informazione radiotelevisiva, l’entertainment tv, il cinema)?

Il primo risultato è che, come era prevedibile, gli uomini sono molto meno interessati al tema della ricerca e anche i pareri espressi dagli uomini risultano essere notevolmente discordanti con quelli espressi dalla popolazione femminile coinvolta nel sondaggio.

Riportiamo dei dati esemplificativi delle risposte alle interviste:

Sognano le donne sexy ed erotiche (38% vs 16%), oppure semplici e acqua e sapone (40% vs 25%), incapaci di vivere senza un uomo che le guidi (79% vs 53%), né forti né sicure di sé (65% vs 43%), non validamente positive (62% vs 44%), né moderne né evolute (60% vs 47%).

Naturalmente il primo valore percentuale è quello maschile e il secondo quello delle donne. Riassumendo: gli uomini sono spaventati dall’evoluzione della donna, dall’aumento della loro indipendenza, dal loro coinvolgimento nel sociale e nella sfera pubblica del nostro paese.

La svolta in positivo è tutta al femminile, è la maggioranza delle donne italiane a pretendere un’immagine da Wonder Woman, quasi mai deboli (e sexy) ed invece massimamente intelligenti, attive, forti, indipendenti, dotate di autostima, ricche di umanità, allegre, vitali, simpatiche, ironiche, evolute, sensuali ma non inchinate ai piedi di un uomo, impegnate nel sociale, ottime madri ma non solo tali, di tanti tipi diversi, belle o meno ma comunque di valore.

La domanda successiva: questi auspici sono soddisfatti dai mezzi di comunicazione di massa e dalla pubblicità? sembra confermare la già largamente temuta affermazione che i mass media siano ancora a gestione quasi totalitaria degli uomini. Infatti i risultati del sondaggio ci dicono che, a parere delle donne, solo i film, la stampa e l’informazione in tv (telegiornali e dibattiti) riescono a presentare, a volte, un’immagine delle italiane odierne significativamente positiva. Al contrario l’immagine più negativa, ovvero quella auspicata da molti uomini, è largamente raccontata dall’entertainment televisivo e dalla pubblicità.

Ciò che risulta quasi allarmante è che l’opinione degli addetti ai lavori, giornalisti e professionisti della comunicazione (pubblicitari, esperti di relazioni pubbliche e di direct marketing, ecc…) sia conforme a quella espressa dalle donne italiane intervistate. La domanda che verrebbe da fare a è a chi si rivolgono questi professionisti quando creano quelle stesse comunicazioni che poi vengono così fermamente criticate? La risposta è che sicuramente il loro target di riferimento non sono le donne! Ma come si può riscontrare un’evoluzione nella rappresentazione della loro immagine, se si continua a puntare su quel 27% degli uomini che non ha grandi aspettative circa la rappresentazione sociale delle donne, e sul quel 18% che amerebbe che le italiane fossero presentate come ‘baiadere’ a un tempo sensuali e seduttive, sexy ed erotiche, dolci e tenere, dipendenti da un uomo, né valide né positive, né reali né ricche di umanità?

Forse invece di auspicarci un’evoluzione dell’immagine femminile trasmessa dai mass media, dovremmo auspicarci una maggiore presenza di donne tra chi veicola, produce, riceve… questa immagine!