non c'è libertà senza passione!

di Chiara Selleri

Nelle sale l’ultimo film del regista americano.

Vuoi innamorarti di Parigi? Basta andare a vedere al cinema Midnight in Paris, l’ultimo film di Woody Allen. É in Ciao Pussycat (1965) che Woody Allen si innamorò di Parigi e, con questo suo ultimo film, ha voluto innalzare un vero e proprio tributo alla sua città del cuore. Midnight in Paris si apre con alcuni scorci e vedute di Parigi che tratteggiano una città da cartolina e viene allo spettatore voglia di raggiungerla immediatamente. Il plot (il rimpianto per un passato idealizzato), come negli ultimi film di Allen, non è altro che un pretesto per poi tessere un gioco d’intelligenza e di humour con lo spettatore che si trova, dall’inizio alla fine del film, irretito nel fascino di Parigi, la città più bella del mondo. Gil (il bravissimo Owen Wilson) è uno sceneggiatore della Hollywood più industriale che si trova a Parigi con la fidanzata e, annoiato dalla compagnia dei suoceri e di un amico di lei, inizia a vagare di notte nella magica città francese alla ricerca dei propri “eroi” letterari. Grazie alla magia del cinema attraverso un salto spazio-temporale, il protagonista si trova proiettato nella Parigi degli anni ’20 e inizia a confrontarsi con Hemingway, Picasso, Dalì (grandissima l’interpretazione di Adrien Brody), la Stein, alla quale chiede anche consigli per una sceneggiatura a cui sta lavorando. Il film è costruito e girato tenendo d’occhio i particolari più minuti e gioca la sua riuscita su dettagli e sfumature che quasi passano sotto silenzio, come la presenza elegante della premiére dame di Francia nelle vesti di una guida (partecipazione, questa, che tanto aveva fatto parlare durante le riprese del film i giornali di gossip). L’abilità del registra newyorkese sta proprio nell’orchestrare in maniera perfetta l’eros incarnato dalla conturbante Adriana (Marion Cotillard) e lo humour, la leggerezza visionaria, del protagonista che costituisce quasi un alter ego del regista che ha da sempre sognato di trascorrere la sua vita a Parigi.

Allen gioca con ironia e leggerezza con i mostri sacri della cultura novecentesca e non (compaiono anche Lautrec, Degas e Gauguin) e ciò non lo fa sembrare affatto pedante o irriverente. Midnight in Paris è un film delizioso ed elegante, a tratti cerebrale ma ugualmente godibile, una vera e propria perla che il regista ultrasettantenne ci ha regalato con il suo stile inconfondibile. «Ogni volta che un mio film ha successo, mi chiedo: Come ho fatto a fregarli ancora?» ha dichiarato Allen. Il suo genio raffinato ha colpito ancora una volta e siamo noi spettatori a chiederci: «Come facciamo a non farci fregare più?». In fondo è un piacere lasciarsi vezzeggiare da un artista di questa portata. Alla prossima, Woody!