poesia di Rosa Francesca Farina*
Io mi alzo la mattina e preparo il bagno, la colazione,
scrivo intanto una poesia, seguo l’ intrusione del pensiero,
mentre rifletto sull’ultimo articolo di critica letteraria da limare,
da pubblicare, che deve partire, poi corro al lavoro,
quasi fosse un premio,ma
MIO MARITO E’ UN GENIO
Lavoro quattro, cinque ore di fila, senza tregua, senza respiro
Ripercorrendo ancora la poesia, la letteratura e tutti i generi
Del giallo, del mistero, dell’horror, parlo di tutti i secoli della Storia mondiale di tutti i problemi della Geografia internazionale,
mi tiro su con un panino, mi imbottisco di soia e selenio, ma
E’ MIO MARITO IL GENIO
Torno affannata in metropolitana mi chiudo nella mia tana
Preparo il pranzo con i minuti contati un primo, il secondo
Metto a tavola i piatti, con un occhio alla televisione
Un orecchio a una trasmissione alla radio, Rai Tre,
e intanto scorro i titoli dei giornali cerco le sigarette Nazionali
e già sento lui che arriva sempre un’ora dopo di me
e così trova tutto pronto: deve essere il suo istinto primigenio…
MA MIO MARITO E’ UN GENIO
Dopo pranzo sparecchio, rassetto, pulisco la cucina
poi finalmente mi siedo carica di adrenalina
devo scaricare la posta elettronica spedire cinquecento e-mail
organizzare la prossima Maratona di poesia
una serata di letture a teatro un pomeriggio di reading al caffè
e poi scrivere, studiare fino alle tre
all’alba, quando poi si ricomincia dopo un breve dormiveglia
come una sonnambula, una zombie
per trecentosessanta giorni all’anno sempre in affanno
sempre in fiamme sul proscenio
MA E’ MIO MARITO IL GENIO!
*Rosa Francesca Farina, poetessa e critico, organizzatrice a Roma di numerose maratone letterarie.