non c'è libertà senza passione!

di Giuseppina Amalia Spampanato

foto di Teresa Mancini

Dall’8 al 20 settembre 2012 al Pan di Napoli, Eliana Esposito espone “Se non ora quando?”, una mostra fotografica per riflettere sul ruolo delle donne in politica e nel mondo del lavoro. Pannelli, slogan e istantanee per immortalare la riscoperta della denuncia da parte di donne differenti per età, cultura e provenienza, unite nel chiedere rispetto per la propria dignità di donne, madri e lavoratrici. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30 e la domenica dalle 9,30 alle 14,30.

Napoli. In esposizione al Pan fino al 20 settembre una mostra fotografica dedicata alle donne e alla loro straordinaria capacità di mobilitarsi, intrecciare storie e far fronte comune per difendere i propri diritti e il proprio futuro. La mostra, promossa dall’associazione “Campo Libero” e organizzata in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, ospita gli scatti fotografici firmati da Eliana Esposito, brillante fotoreporter, capace di immortalare attraverso le sue immagini un momento storico particolare, che ha riunito donne italiane provenienti da diverse città e, soprattutto, da diverse esperienze culturali, sociali e generazionali.

Il titolo scelto per l’evento, “Se non ora quando?”, non è casuale. Richiama, infatti, subito alla mente lo slogan adottato dalle donne che hanno manifestato, a partire dal 13 febbraio 2011, in tutte le città italiane in difesa della dignità femminile, troppe volte svilita da una società ancora eccessivamente maschilista. Se dai mass-media e dai vari concorsi per aspiranti veline e miss trapela spesso una rappresentazione della donna come facile oggetto sessuale o materia decerebrata, questa mostra fotografica si propone, invece, di celebrare le donne, instancabili mogli, madri e lavoratrici, forti guerriere e preziosi germogli di libertà in una società che sognano ancora civile.

La mostra, come del resto il movimento “Se non ora quando?”, che nel tempo si è rafforzato e consolidato, si propone come uno straordinario strumento di lotta per affermare la necessità della parità dei diritti tra uomini e donne, perché entrambi abbiano la possibilità di accedere alle stesse opportunità lavorative, dirigenziali e politiche, concorrendo secondo criteri meritocratici e non in base al sesso. L’obiettivo di questa iniziativa è di rendere l’Italia un paese capace di riconoscere il contributo delle donne come portatrici di democrazia, civiltà e progresso. È impensabile guardare al futuro senza avvalersi delle capacità femminili, rinunciando all’apporto fondamentale di una parte della società che si forma costantemente, investe sulle proprie potenzialità e chiede soltanto di poter contribuire al benessere della collettività.

Campagne pubblicitarie con giovani donzelle in abitini succinti e programmi televisivi in cui le donne non esprimono la loro opinione, ma si limitano a uno stacchetto o a girare una fantomatica ruota della fortuna, saranno pure intrattenimento, di quell’intrattenimento che piace tanto ai maschi italiani, ma quanto mortificano l’altra parte delle donne, quelle che si fanno in quattro, per studiare, lavorare e aiutare la famiglia, quelle che dopo la laurea, il dottorato e un master sono costrette ad andare all’estero perché l’Italia ha scelto deliberatamente, senza se e ma, di tagliare i fondi alla cultura e alla ricerca, non investendo su i suoi giovani e promettenti figli? I messaggi arrivati dal mondo della politica negli ultimi anni non sono stati incoraggianti. Siamo stati travolti da gossip, scandali, festini di palazzo e “olgettine”, in un trionfo della mercificazione del corpo femminile da cui oggi è difficile distaccarsi. E allora ci pensano loro, le donne di “Se non ora quando?”, consapevoli della loro forza, dell’importanza di manifestare e far sentire la propria voce, per incoraggiare e spronare tutte noi a scendere in campo, essere parte attiva della società e contribuire, ciascuna a suo modo, a migliorare il nostro futuro. Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli, alle donne che ancor prima di noi si sono immolate per i valori in cui credevano e ci hanno permesso oggi di votare, di essere rappresentate, elette, tutelate e, soprattutto, di aver voce in capitolo, quella voce che dobbiamo far sentire e difendere ogni qualvolta ce n’è bisogno, ogni volta che qualcuno prova a svilirci.

È il momento di dimostrare a noi stesse quanto valiamo, perché “se non ora quando?”.