di Lucia Monaco
Questa riflessione inizia quando una signora di una certa età mi chiede: “Ma lei è la madre? Potrebbe essere tranquillamente la sorella maggiore di questa bimba…”
Così mi accorgo di essere davvero giovane per avere già una figlia.
Ho 24 anni e oggi alla mia età sembra che tutto debba ancora iniziare. Le mie coetanee convivono con problemi amorosi e di studio e io invece mi ritrovo con responsabilità e un cambio radicale della mia vita.
Spesso le persone mi guardano come se fossi una “poverina che si è rovinata la vita”, oppure mi dicono “ adesso cara viene prima lei, addio sogni e viaggi” ma io non mi perdo d’animo: divento soltanto più forte, sorrido e dentro di me urlo “nessuno si accorge di quanto sono felice?”
Ho sempre sognato di diventare mamma presto, perché immaginavo di poter dedicare tutte le mie energie al fagottino che sarebbe arrivato.
Nel momento in cui ho sentito crescere la vita dentro di me è iniziato un viaggio senza fine. La gravidanza e poi la nascita di mia figlia Perla sono state delle emozioni inspiegabili che solo una mamma può capire.
Poi è stata una continua scoperta, soprattutto fare la conoscenza di Perla e di me stessa come mamma. Attraverso i suoi occhi vedo la mia forza e le mia fragilità. Non è semplice iniziare a pensare per due da un giorno all’altro e vedere i propri spazi limitarsi sempre di più. La giovinezza però mi dà tante energie, mi fa sentire capace di scalare montagne e inventare il tempo, anche se non c’è. Non escludo niente, neanche l’uscita serale con le mie amiche, naturalmente con l’appoggio fondamentale del mio compagno e una grande organizzazione. Non ho rinunciato agli studi universitari, iniziati qualche mese prima di restare incinta, anzi, sono andata con il pancione a fare i primi esami e poi con mia figlia come prima e unica spettatrice che aspettava la sua poppata dopo l’interrogazione.
Ho trovato tanta forza in Perla e nella gioia di averla avuta proprio in un momento così importante e costruttivo della mia vita. Certo i momenti difficili e di stanchezza non mancano, ma c’è una luce che mi spinge in tutto questo con forza e passione, la mia felicità, che comprende la mia bambina, il mio compagno, i miei sogni e il futuro che intravedo.
Diverse volte mi sono ritrovata a confrontarmi con neo mamme più grandi di me che hanno fatto scelte diverse: prima la carriera, poi la casa, poi i figli. Loro sentivano di aver fatto le cose in ordine, secondo schemi ben precisi capaci di non ritrovarsi in situazioni disagiate e di grande stress. Altre, però, rinunciano a priori alla maternità perché temono di non riuscire a realizzare i loro progetti.
In realtà la società che ci circonda non offre grandi alternative e possibilità alle mamme che lavorano o che vogliono investire in nuovi progetti: tutto è nelle mani di noi donne, che con forza e tenacia dobbiamo rivendicare non solo il diritto di essere madri, ma anche la possibilità di realizzarci. Sarebbe ora di scendere in piazza a manifestare, se non vogliamo ritrovarci ad essere costrette ad una vita in solitudine, senza poterci creare una famiglia, senza rinunciare a niente, soprattutto alla nostra felicità.
Io sono talmente motivata, ci credo così intensamente che non mollo. Voglio fare di più adesso che ho l’energia, la forza, la volontà, e un pizzico di follia.
Quando leggo le fiabe a mia figlia vedo nei suoi occhi la stessa meraviglia che io provo dentro di me ogni giorno mentre la guardo crescere, fare le sue prime scoperte e conquiste e che poi voltandomi allo specchio mi invade quando vedo il riflesso di me stessa così come lo desideravo da bambina.
Forza MAMME!