non c'è libertà senza passione!

di Adriana Matone

Al parco è l’ultima arrivata. Tutti la guardano e la vogliono accarezzare. È piccola e con il suo musetto nero e i suoi occhi vispi si guarda intorno meravigliata del mondo nuovo e dell’affetto che la circonda. Si chiama Lamù, ed è uno degli ultimi casi di abbandono e di violenza nei confronti di un cane, una cucciola di quattro mesi. Era legata ad una catena, vicino ad un casale in campagna, magra e circondata dai suoi bisognini.
Ma è stata fortunata e portata via da quella spiacevole situazione.
Quando si adotta un cane, si adotta un essere vivente bisognoso di cure e di attenzioni per tutta la sua vita… e si va incontro ad un sacco di problemi, soprattutto nei servizi pubblici e nei trasporti.
A priori il cane sporca, il cane puzza, il cane fa paura, se non ha la museruola morde.
Troppi luoghi comuni, dovuti principalmente alla maleducazione dei padroni.
Questi pensieri, purtroppo, hanno danno adito a diversi problemi che si incontrano per portare con sé il proprio cane, soprattutto se è di media o grossa taglia.
I cani di questa taglia, infatti, non possono essere portati sui treni ad Alta Velocità di Trenitalia, né tantomeno sui nuovissimi treni NTV, dotati di ogni comfort ma di nessun agevolazione per i nostri amici animali.
Il servizio pubblico, come dovrebbe essere il viaggio in treno, dovrebbe facilitare il cittadino e non ostacolarlo; invece si avvicinano la bella stagione e la voglia di partire e i problemi per il trasporto dei quattro zampe si fa sempre più arduo.
In questo modo non si fa altro che incentivare il loro abbandono.
Se un tempo esistevano gli scompartimenti per i fumatori, ed è stato un processo lunghissimo toglierle, perché non potrebbero esistere della carrozze per il trasporto dei cani di ogni taglia o di qualunque altro animale domestico?
Ah, l’Italia e le sue immense contraddizioni…