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L’ultimo film di Giuseppe Tornatore, La migliore offerta, immerso in un’atmosfera misteriosa, è giocato interamente sul rapporto tra realtà e finzione. Ambientato nell’affascinante mondo delle aste, il film del regista siciliano tesse con i fili del giallo, del noir, del thriller una storia d’amore tra un noto antiquario e una giovane donna. Quale sia la migliore offerta nell’amore, come nella vita, è la vera scommessa del film.

Così si intitola la nuova pellicola di Giuseppe Tornatore che porta sullo schermo una storia d’amore dalle tinte fosche. Girato quasi interamente a Vienna in lingua inglese, l’ultimo film del regista siciliano ha riunito sul grande schermo attori di fama internazionale come Geoffrey Rush, Donald Sutherland, Jim Sturgess e Sylvia Hoeks.

In un’atmosfera densa, enigmatica, quasi rarefatta, il regista racconta la storia di Virgil Oldman (Geoffrey Rush), antiquario noto per la sua bravura e la sua esperienza a livello internazionale. L’uomo coltiva solamente pochi e selezionati rapporti personali: il collega e complice Billy e il giovane restauratore di congegni meccanici, Robert. Nel giorno del suo sessantatreesimo compleanno, il protagonista della pellicola riceve una misteriosa telefonata: una giovane donna, Claire, gli chiede di valutare il mobilio della sua antica casa di famiglia. Concordato un appuntamento, Claire non si presenta e Virgil sembra essere deciso a chiudere con lei ogni tipo di rapporto. Dopo una serie di appuntamenti mancati da parte della donna, Virgil viene guidato all’esplorazione della magione della famiglia di Claire dal portiere della proprietà. La ragazza inizialmente non si mostra all’anziano antiquario perché soffre di agorafobia, ma proprio questa patologia avvicina progressivamente Virgil al mondo misterioso di Claire. Il film sapientemente costruito da Tornatore si regge sull’equilibrio precario che distingue la finzione dalla verità: un battitore d’aste, un antiquario abilissimo nell’individuare un falso, si ritrova nella vita reale a non riuscire a separare la verità dalla menzogna perché si innamora inaspettatamente di una donna in carne ed ossa, non di uno dei suoi quadri…

Il regista siciliano opera con questa pellicola una vera e propria inversione di rotta all’interno della sua produzione. Si tratta di un film che è difficile definire: è al confine tra vari generi, thriller, giallo, noir e, per questo, ancor più affascinante. Questa atipica storia d’amore, che ci viene narrata come un giallo che a tratti assume i colori del noir, ricorda un’altra pellicola del regista siciliano, La sconosciuta, thriller che risale al 2006. Vi sono alcune affinità tra i due film: i temi dell’ossessione per gli spazi, del dolore della memoria, dell’attrazione tra personaggi borderline e il mistero che avvolge entrambe le narrazioni.

Quale sia la migliore offerta che si può fare in amore, come nella vita, è la vera scommessa del film.

di Chiara Selleri