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Prevenzione

Prevenzione

Il papilloma virus umano (HPV) è stato associato a diverse lesioni, benigne e maligne, ma la più frequente tra queste ultime è il carcinoma della cervice uterina. Si tratta di una forma tumorale molto pericolosa: è infatti una delle cause di morte più frequenti tra le giovani donne. Il contagio avviene generalmente tramite rapporto sessuale con partner infetto. La maggior parte delle infezioni da HPV sono asintomatiche ed è per questo motivo che le persone contagiate non ne sono consapevoli e possono trasmettere involontariamente il virus ad altri partner. In aggiunta al comportamento sessuale, altri fattori di rischio potenziale includono il fumo, lo stato immunitario e i contraccettivi orali. Nelle adolescenti, l’ambiente della cervice uterina è molto vulnerabile all’infezione da HPV rispetto alle donne adulte.
La disponibilità di un vaccino per la prevenzione di un tumore frequente nelle donne ha generato grande entusiasmo e aspettative da parte della popolazione e attenzione dalle istituzioni al fine di garantirne l’accessibilità. Pur se le informazioni scientifiche sono derivate da un numero limitato di studi, risulta comunque utile l’immunità e soprattutto l’impatto complessivo che la vaccinazione avrà nell’incidenza del tumore invasivo.

Il programma di vaccinazione prevede di indurre la migliore risposta immunitaria interessando ragazze che frequentano la scuola dell’obbligo (dodicenni) in una fascia d’età che, precedendo l’attività sessuale possa garantire la massima efficacia attraverso le prestazioni delle strutture del SSN (pediatra o medico di famiglia).
L’utilizzo lascia comunque una serie di questioni ancora aperte, tra queste, in particolare, la durata dell’immunità con l’esigenza di eventuali dosi di richiamo. E’ importante inoltre, che la vaccinazione non crei un falso senso di sicurezza che porti a ridurre l’uso di misure di prevenzione primaria (quali ad esempio l’uso del profilattico, pap test in età adulta), utili per ridurre il rischio di tutte le malattie sessualmente trasmesse.

Annamaria Riccio