Si è conclusa domenica 8 Marzo, ad Orvieto, l’undicesima Convention Fiof sulla fotografia, video e comunicazione visiva: tre giorni intensi ed un successo che ha superato le più rosee delle aspettative. Noi ci siamo stati e possiamo dire che la sensazione è che la fotografia, quella dei significati più profondi, abbia fatto pace con se stessa: qui abbiamo avvertito un raggiunto equilibrio tra le nuove tecnologie ed i contenuti.
Grandi ospiti si sono alternati sul palcoscenico di Sala dei Quattrocento, Palazzo del Popolo di Orvieto, giovani promesse e maestri nazionali ed internazionali hanno egregiamente soddisfatto le aspettative di un uditorio esigente e preparato come quello dei creativi, professionisti e amatori, presenti in platea.
La conferenza a Palazzo Coelli ha aperto la kermesse con la presentazione di un progetto unico nel suo genere in Europa: 5 anni, 5 capolavori della letteratura internazionale, 200 fotografi, 170 opere. Sono questi i numeri di Strada Facendo, la realizzazione ad opera degli ex studenti di Istituto Italiano di Fotografia che, sotto la supervisione di Roberto Mutti, da oltre trent’anni critico fotografico delle pagine milanesi del quotidiano la Repubblica, hanno reinterpretato in chiave fotografica cinque grandi classici della letteratura internazionale. L’Odissea, Pinocchio, I Promessi Sposi, Alice nel Paese delle Meraviglie e Il Mago di Oz, per la prima volta si vestono di un abito inedito. Gli scatti, risultato del progetto, saranno visibili fino al 30 Marzo, ed il loro successo è già garantito dal lungo lavoro che ha dietro: la buona fotografia necessita di tempo, di studio e di meditazione.
E’ di questo parere anche il Maestro Giorgio Lotti che, con passione e amarezza, raccontando la sua lunga esperienza, ha duramente criticato le mode che in questi anni non fanno altro che contaminare la fotografia, quella vera, rendendola altro da ciò che è sempre stata. Secondo Lotti, la fotografia e in particolare il foto-giornalismo, si sono trasformate in meri scatti buttati lì, a caso, che nonostante tutto i giornali e le riviste pubblicano senza scrupolo alcuno. Il valore di un uomo di questo calibro è dato anche dalla capacità di guardare avanti sbirciando al passato, dote che solo con un bagaglio di esperienze come il suo si può avere. Stimolare un cambiamento necessario affinché il fotografo riprenda pieno possesso della propria missione e dei propri strumenti.
Il Maestro Lotti, ha avuto l’occasione di confrontarsi con l’istrionico Vittorio Sgarbi che come critico d’arte ha tenuto una Lectio Magistralis sulla disputa mai conclusa, tra fotografia e pittura, mettendo ordine nei tanti pareri che circolano a riguardo. Attraverso un excursus storico, spaziando tra grandi pittori e altrettanto grandi fotografi, il Professore ha dimostrato in che modo le due forme artistiche sappiano diversamente rappresentare l’immagine: la pittura attraverso la sublimazione del soggetto ha la capacità di renderlo immortale; la fotografia attraverso l’impressione del reale, fissa un determinato istante che conserva nella sua unicità la propria grandezza.
In questa occasione si è anche concluso un importante accordo con la Cina dove Fiof, che adesso rappresenta ufficialmente la fotografia Italiana nel Sol Levante , ha firmato con il Governo un documento che è un impegno a realizzare un rapporto di scambio e confronto duraturo negli anni. Tale accordo, vedrà la sua prima realizzazione concreta a Novembre, in occasione del Festival di Fotografia Internazionale di Lishui, il più importante festival dell’Estremo Oriente, dove una selection di scatti di associati Fiof verrà esposta in un padiglione dedicato interamente al nostro Paese.
“I risultati ottenuti quest’anno -dichiara Ruggiero Di Benedetto, Presidente dell’Associazione- continuano il percorso incominciato già da qualche tempo e diretto a riportare la nostra amata fotografia verso aurei periodi. Vogliamo che Fiof sia promotore e protagonista di una rinascita che sarà al tempo stesso internazionale e di altissimo livello. A noi piacciono le cose fatte con metodo e ad Orvieto abbiamo ottenuto i primi grandi risultati”.
di Teresa Mancini