Per l’ 8 marzo, Diana Alessandrini*, giornalista e storica dell’arte, scrittrice, alla quale abbiamo volentieri già dato voce su questo Blog, in occasione della presentazione del suo primo romanzo, Ignoranti sentimentali, ci passa questa testimonianza di vita che generosamente mette a disposizione di tutti, uomini e donne, offrendo uno spunto sul quale soffermarci. La sua, una decisione “scomoda” per molti e soprattutto per coloro che devono decidere perchè a tutti noi possa essere data l’opportunità di vivere maternità o paternità consapevoli; ciò che qui ci racconta è come un salvagente lanciato per venirci a soccorrere tra i tanti dubbi in merito che ci sopraffanno.
Ma che vi devo dire, io il mio 8 marzo ce l’ho dentro casa 365 gg l’anno con i miei due gioielli che mi ricordano ogni istante quanto abbia fatto bene a decidere di farli comunque, nonostante tutto e tutti, sfidando un paese retrogrado come il nostro in cui nessuno vuole sentire la voce delle donne… Il mio augurio e il mio grazie ai miei figli che mi hanno resa mamma e una donna consapevole e felice…e orgogliosa di questi bei figli. La mia fecondazione in Spagna è costata meno di quelle italiane che cmq non avrei potuto fare essendo eterologa… E non è che abbia pagato di più per avere un bel donatore (lo ha scelto la clinica in base alla compatibilità del gruppo sanguigno, cromosomica e somatica). Io non so neanche che faccia abbia…e mi piace pensare che i miei figli , occhi azzurri a parte che certo devono al donatore, somiglino a me, mio padre, mio fratello, mia madre e tutti coloro – amici compresi – che mi sono accanto col loro amore in questa avventura…
*Diana Alessandrini, storica dell’arte, studiosa di architettura e giornalista, lavora al Giornale Radio RAI dal 1998, dove ha condotto oltre a diverse trasmissioni anche le edizioni principali del Gr1, Gr2 del Mattino e ora del Gr3. Ha scritto diversi saggi, molti dei quali dedicati all’architettura e all’urbanistica: l’ultimo è Roma liberty. Itinerari tra Modernismo ed Eclettismo (1870-1925), con Carla Cesaretti, Palombi 2013. Nel 1996 ha vinto il Premio Frontiera per la silloge poetica inedita, con la pubblicazione del libro Anima chiara.
Ha scritto Ignoranti sentimentali il suo primo romanzo, dove si racconta di una donna, un uomo. Una storia di disamore e negazione. Uno spaccato implacabile del narcisismo e dell’ignoranza sentimentale dei nostri tempi. Malattia di cui soffre in primis l’Italia. Un Paese che non sa più amare e che con la Legge 40 non riconosce ai suoi cittadini il diritto alla felicità e li esilia in giro per l’Europa ad affrontare una fecondazione eterologa che proibisce.
di Teresa Mancini